Il CADI (acronimo di Computer Aided Diagnosis) è stato concepito e realizzato cercando di imitare il ragionamento di uno specialista nell'identificazione di una possibile malattia partendo da tutti quei sintomi, segni ed elementi di qualificazione che un paziente può presentare. 

Da una prima idea del 1985 dei proff. Benedetti Andrea e Baxa Pietro, nasce nel 1989 una primissima versione operativa denominata OSTEON riguardante le malattie articolari e dello scheletro.

In seguito agli sviluppi della tecnologia informatica (dal punto di vista sia hardware che software) il sistema ha subito numerose modifiche e perfezionamenti.

Il progetto OSTEON è stato rielaborato; sotto il nome di CADI si sono sviluppati tutti gli strumenti di calcolo, mentre il nome OSTEON è stato mantenuto per la grande banca dati medica relativa alle osteopatie.

È stata successivamente compilata una nuova banca dati relativa alle malattie ormonali e denominata ORMON.

Attualmente il CADI può lavorare indifferentemente con le due banche dati a scelta dell'utente. Sarà possibile compilare in futuro nuove banche dati indipendentemente dagli strumenti di calcolo che verranno continuamente sviluppati e migliorati dal Centro di Informatica Medica.

Le malattie delle ossa trattate da OSTEON, come quelle ormonali trattate da ORMON, sono divise in gruppi e sottogruppi sino alla denominazione della malattia particolare. Per ognuna di esse si è creato un “medaglione”, termine che identifica l’elenco dei sintomi tipici della malattia. Ogni sintomo è contrassegnato da un suo “carattere” secondo una particolare classifica che ne denota l’importanza. Quando possibile viene indicata la frequenza del sintomo.

All’atto operativo, in presenza di un paziente che presenti dei particolari sintomi, vengono introdotti nel sistema i dati specifici del soggetto (età sesso, peso, altezza …) ed i principali sintomi che esso presenta. Con opportuni algoritmi, il programma che, a tutti gli effetti può essere considerato un programma di intelligenza artificiale, calcola la probabilità di tutte le malattie da lui classificate in base a tali sintomi e, a discrezione del medico, tiene conto pure dei dati  che specifici del paziente. A questo punto presenta l’elenco delle più probabili. L’analisi dei “medaglioni” di queste può suggerire al medico ulteriori indagini da farsi sul paziente ma, a richiesta del medico, sarà il sistema stesso a suggerire i sintomi più opportuni e dirimenti da indagare.

Alla fine del processo spetterà sempre e comunque al medico curante il decidere la patologia fra le poche che, a quel punto, il sistema gli presenterà.

Il risultato finale viene memorizzato dal sistema in una banca dati “parallela” con dei “medaglioni” paralleli e tale banca dati potrà essere di supporto per successive diagnosi. 4 gennaio 2012.

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